Castello di Felino - Comune di Felino

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Castello di Felino

Il Castello di Felino

 

Il Castello di Felino sorge in posizione dominante e strategica su un colle distante circa 1 km dal paese. Le prime notizie certe di un "castrum" a Felino (da ricordare però l’esistenza di una "curtis" menzionata in un diploma dell’Imperatore Lodovico II del 863) risalgono al 1140, tuttavia la storia del feudo e del Castello è chiaramente documentata dal 1186, quando l’Imperatore Federico Barbarossa ne investe Guido de Ruggeri.

Con lo sposalizio di Agnese Ruggeri con Hacopo Rossi, il Castello entra nel 1325 a far parte del sistema difensivo della potente famiglia dei Rossi.

I Rossi tennero la fortezza per un centinaio di anni e proprio a loro si fa risalire la struttura attuale del Castello, la cui storia si intreccia con personaggi quali quello di Pier Maria Rossi, che lo tenne sino al 1483, anno in cui fu conquistato con l’inganno da Ludovico il Moro, il quale fece abbassare le fortificazioni e le cinte del Castello.

Il Castello passò quindi agli Sforza, ai Francesi (1499) da a Pietro di Rohan, ai Pallavicino e successivamente agli Sforza di Santa Fiora ed ai Conti Masi (1598). Nel 1612 entrò a far parte della proprietà della Camera Ducale Farnesiana e fu utilizzato dai Farnese prima e dai Borbone poi come bene per ricompensare funzionari al loro servizio. Fu infatti assegnato anche al Marchese Du Tillot che intrattenne nell’alcova del Castello una segreta relazione con la bellissima amante Anna Malaspina. Dal 1755 al 1935 fu proprietà della Mensa Vescovile, poi della famiglia Brian, della famiglia Pianzola e dei Conti del Bono. Nel 1974 l’edificio è stato acquistato dal Geom. Sergio Alessandrini, attuale proprietario, che, dopo un lungo restauro, lo mette a disposizione per esposizioni, congressi, visite guidate, convegni, pranzi e cerimonie in genere.

Il Castello oggi conserva integro lo schema quattrocentesco di pesante e robusta costruzione con mura a picco e larghi parapetti bastionati che uniscono i torrioni e con una torretta centrale a difesa dell'unica porta di ingresso, dalla quale si accedeva un tempo tramite un ponte levatoio.

Un largo e profondo fossato circonda interamente la struttura del maniero. Sulla facciata del Castello e sulla torre nord-est sono visibili i resti dei beccatelli (mensole) che sorreggevano le strutture difensive e l’apparato a sporgere fatti demolire da Ludovico il Moro.

Il mastio è posto sull’angolo nord-est e raggiunge le quota di 330 mt. s.l.m. All’interno si apre un cortile di forma quadrangolare, con pozzo centrale, delimitato da quattro corpi di fabbrica con torri quadrate agli angoli. Mentre le torri mantengono quasi inalterata l’antica struttura, i corpi di fabbrica hanno subito modifiche pesanti in tempi recenti.

La torre sud-est al primo piano offre al visitatore una grande stanza con volta ad ombrello su cui affiorano tracce di affreschi. I sotterranei sono percorribili solo nel lato nord ed ospitano l’antica cucina.

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